Il Torino Jazz Festival sceglie di collaborare con Jazz Is Dead! Per i concerti di Jan Bang e Calibro 35.

Il Torino Jazz Festival sceglie di collaborare con Jazz Is Dead! Per i concerti di Jan Bang e Calibro 35.

Jazz is Dead! festival 2025 - InfinITO: il Torino Jazz Festival sceglie di collaborare con Jazz Is Dead! Manca poco al via del Torino Jazz Festival, la manifestazione della Città di Torino, che anche quest’anno propone due momenti in collaborazione con Jazz is Dead! I concerti del Torino Jazz festival in collaborazione con Jazz is Dead! Jan Bang Sextet “Alighting”, venerdì 25 aprile all' Hiroshima Mon Amour; Calibro 35 “Exploration”, giovedì 24 aprile al Teatro Colosseo di Torino

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TUM Torino ufficio stampa per Jazz is Dead! festival

annuncia:

Jazz is Dead! festival 2025 - infinITO

Ottava edizione 

Anteprime 24-25 aprile @ Torino Jazz Festival

Festival 30-31 maggio, 1-2 giugno @ Bunker Torino

Epilogo 6-20 giugno, 4 luglio @ Planetario di Torino

Il Torino Jazz Festival sceglie di collaborare con Jazz Is Dead! Per i concerti di Jan Bang e Calibro 35

Manca poco al via del Torino Jazz Festival, la manifestazione della Città di Torino, che anche quest’anno propone due momenti in collaborazione con Jazz is Dead! 

“Siamo onorati di essere stati nuovamente scelti come partner per due concerti di altissimo valore artistico: Jan Bang e Calibro 35 sono un ottimo esempio di fluidità di genere e fruizione, di sinergia tra due festival che possono non solo dialogare ma anche cooperare al fine del reciproco successo. Ringrazio Stefano Zenni, direttore artistico del TJF, per aver dato il via a questo sodalizio tra le due realtà culturali cittadine che hanno a cuore la promozione del jazz in ogni sua forma.” Alessandro Gambo, direttore Jazz is Dead! festival

I concerti del Torino Jazz festival in collaborazione con Jazz is Dead!

Jan Bang Sextet “Alighting”

Venerdì 25 aprile ore 22:00

Hiroshima Mon Amour - via Carlo Bossoli, 83

Jan Bang, voce, live sampling

Eivind Aarset, chitarra, elettronica

Mats Eilertsen, contrabbasso

Santi Careta, chitarra elettrica e acustica

Sanem Kalfa, voce, violoncello

Michele Rabbia, batteria

Ingresso in piedi €12

prenota www.vivaticket.com/it/ticket/jan-bang-sextet/262036

Torna al TJF Jan Bang, che ha collaborato con artisti di fama mondiale come David Sylvian, Jon Hassell, Nils Petter Molvær, Tigran Hamasyan e con Eivind Aarset, il noto chitarrista norvegese -  già al fianco di Jan Garbarek e Brian Eno - anche lui sul palco dell'Hiroshima per questo nuovo progetto di Jan Bang, insieme a un ensemble internazionale. 

Jan Bang, uno dei producer più amati al mondo e un fantastico creatore di suoni, spiega l’origine di questo concerto: «Quando il direttore artistico del festival Stefano Zenni mi ha offerto l’opportunità di comporre la musica per questo progetto speciale, il mio primo pensiero è stato quello di assemblare dei musicisti che potessero non solo interpretare il materiale dato, ma espanderlo per creare nuove opportunità». Da questo presupposto deriva la variegata composizione del gruppo: da Amsterdam proviene la cantante e violoncellista di origine turca Sanem Kalfa, dalla Catalogna il chitarrista Santi Careta, mentre sono norvegesi Mats Eilertsen e una vecchia conoscenza del TJF, Eivind Aarset; completa il gruppo il percussionista di origini torinesi Michele Rabbia. Le liriche di “Alighting” sono state scritte da Tim Elsenburg (del gruppo britannico Sweet Billy Pilgrim), su una suggestione iniziale, quella dell’arrivare in un luogo, del “posarsi”, in maniera non dissimile da come farebbe un uccello che vola sui rami di un vecchio albero.

Concerto inserito nell’ambito delle azioni del percorso di candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033. #versoTorino2033

Calibro 35 “Exploration”

giovedì 24 aprile ore 21:00

Teatro Colosseo - via Madama Cristina 71

Tommaso Colliva, produzione, regia

Enrico Gabrielli, tastiera, pianoforte, fiati, percussioni 

Massimo Martellotta, chitarra, sintetizzatore 

Fabio Rondanini, batteria 

Roberto Dragonetti, basso

Posti numerati €17, €12

prenota www.vivaticket.com/it/ticket/calibro-35/262037

I Calibro 35 portano al TJF in anteprima il disco "Exploration" che sarà pubblicato a giugno. "Exploration" riscopre il repertorio di artisti e etichette una volta bistrattati ma diventati ora di culto: da Idris Muhammad a Grover Washington Jr., dalla Kudu alla CTI. Ci sono quindi i mostri sacri e gli underdog, il jazz prestato al cinema italiano e quello che si ibrida prendendo nuove forme.

Partendo dalla ricerca sulle colonne sonore italiane della golden age, in quindici anni di attività i Calibro 35 si sono imposti come riferimento della scena alternativa nazionale e internazionale, producendo otto dischi e firmando svariate colonne sonore o progetti speciali come quello dedicato a Ennio Morricone. Oggi vengono campionati da pesi massimi dell’hip hop come Jay-Z, Dr. Dre e Timbaland e condividono il palco con artisti come Thundercat, Sun Ra Arkestra, Muse e molti altri. Colliva, Martellotta, Gabrielli e Rondanini si vedono come dei “rapinatori nella banca del jazz”: si entra, si afferra ciò che si può e si scappa, seminando gli inseguitori per poi fermarsi, togliersi il passamontagna, aprire i borsoni e trovarci dentro un sacco di cose di valore da riciclare. C’è il groove, l’interazione tra musicisti e l’improvvisazione; c’è la ricerca del suono.

Aperta la Call per Candidarsi a Volontari per Jazz Is Dead!  

Fino a venerdì 2 maggio è aperta la call per candidarsi a volontariə di Jazz is Dead! 2025. Chi desidera unirsi al team per realizzare questa nuova edizione, potrà compilare il questionario pubblicato su jazzisdeadfestival.it e sui canali social dell’associazione. 

 Jazz Is Dead! Festival 2025

Alabaster DePlume - Andrea Normanno - Andrea Passenger - Angie BacktoMono - Badsista - Bendik Giske - Cortex Of Light (Aitch, Piezo and Primordial Ooze) - Dopplereffekt - Dualismo Sound - Egyptian Lover - Funk Shui Project feat. Johnny Marsiglia - Ghost Dubs - Ghosted (Oren Ambarchi, Johan Berthling and Andreas Werliin) - Herbert & Momoko - Hjirok (Hani Mojtahedy & Andi Toma) - Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly - iii - Kreggo - Laura Agnusdei Trio - Loraine James - Los Hermanos - Mad Professor - ManuSol & Nina B. - Meg - Orchestra Pietra Tonale - Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp - Paolo Dellapiana - Pho Bho Records - Ruth Goller - ShrapKnel (PremRock & Curly Castro) - Smiyya - Teeta feat. Galas - Tarta Relena - The Bug presents Machine - The Necks

I giorni di festival saranno quattro, dal 30 maggio al 2 giugno, nuovamente al Bunker di Torino, tempio del clubbing e centro culturale indipendente nato dalla rigenerazione di un’ex area industriale nella zona di Barriera di Milano; è un spazio in continua evoluzione, un crocevia di musica, arte, sport e sperimentazione urbana. Bunker è diventato un punto di riferimento per la scena underground e un modello di innovazione culturale e sociale e Jazz is Dead! è felice di farne parte. Le quattro giornate piene di suono e vibrazioni percorreranno le diverse sonorità che da sempre Jazz is Dead! porta sul palco: dall’elettronica all'avanguardia, dal pop al folk, dai suoni etnici fino, ovviamente, al rumore.

Venerdì 30 maggio 

Ad aprire il festival, venerdì 30 maggio, sarà Ruth Goller bassista, cantante, compositrice e ambientalista. Un suono che fonde il jazz, la lirica e il post rock. Collabora con Alabaster DePlume, Marc Ribot, Shabaka Hutchings, Sons Of Kemet, Damon Albarn e perfino Paul McCartney. Presenterà in anteprima il suo album Skyllumina uscito nel 2024. Molto atteso è il ritorno dei The Necks, il trio australiano attivo dal 1987, difficilmente classificabile tra jazz, ambient, avantgarde, minimalismo. I loro concerti sono sempre un’esperienza unica e irripetibile, tornano a Jazz is Dead! dal lontano 2019. Qualche anno fa, in un lungo articolo comparso sul New York Times, lo scrittore Geoff Dyer li ha definiti “il più grande trio jazz della terra". Una grande scoperta è quella delle Tarta Relena, un concerto in collaborazione con inner spaces, il duo vocale di Barcellona formato da Marta Torrella e Helena Ros. Le due cantanti esplorano la polifonia vocale, reinterpretando canti tradizionali del Mediterraneo e composizioni proprie, con un approccio minimalista che fonde antichi suoni con elementi elettronici. Duo rivelazione del 2024, già presenti al Primavera Sound e in cartellone al Sonar Barcellona 2025 grazie al loro disco Es Pregunta uscito per Latency. La catarsi continua con Bendik Giske, sassofonista norvegese con base a Berlino: un live ipnotico e d'avanguardia che spinge le potenzialità dello strumento all'estremo su basi minimali ed eteree. Il suo sassofono ha suonato al Berghain, il tempio della techno mondiale grazie al suo ultimo omonimo album uscito su Smalltown. A mezzanotte si prosegue con Loraine James, artista inglese la cui identità è stata costruita attraverso una miscela di composizioni raffinate, sperimentazione grintosa e programmazione elettronica imprevedibile e intricata. Dall'Inghilterra voleremo a Detroit e poi dritti nello spazio con i Dopplereffekt uno dei progetti più influenti e iconici della musica elettronica e techno, attivi dalla prima metà degli anni '90, il duo è formato da Gerald Donald (fondatore del rivoluzionario gruppo afrofuturista Drexciya con James Stinson, nonché produttore come Japanese Telecom e Arpanet) e Michaela To-Nhan Bertel. Sintetizzatori e drum machine, il futuro è già passato.

Sabato 31 maggio

Il sabato sarà divertente, tutto da ballare e anche da cantare, aprono gli ShrapKnel duo della Wreckin' Crew di Philadelphia formato da PremRock & Curly Castro, collaboratori di D-Styles, Billy Woods, Armand Hammer e Quelle Chris, sono supportati alla produzione da Elucid, altro cittadino dell'underground-hip-hop più esoterico, asimmetrico e visionario. Il loro ultimo album è uscito su Backwoodz Studioz. Ascolteremo ancora rime con un featuring unico tra i torinesi Funk Shui Project e la voce del siciliano/capoverdiano Johnny Marsiglia: soul, r'n'b tutto suonato, tutto cantato. Quando inizierà a farsi buio sarà l'elettronica a impossessarsi del festival, torna Matthew Herbert, uno dei più grandi musicisti e produttori di musica elettronica degli anni 2000, remixer e dj, anima jazz e ritmo techno, questa volta insieme alla batterista e cantante Momoko Gill. Sarà un live unico dove presenteranno per la prima volta il loro nuovo disco uscito per Accidental Records.

Tra i live più attesi c’è Meg che festeggia trent’anni di attività, dai 99 Posse fino alla fortunata ascesa da solista. Una voce dirompente, carica di gioia e lotta che porterà sul palco il suo nuovo EP “Maria”. Ci sarà Egyptian Lover, il pilastro portante dell'hip hop più electro, quello con i ritmi spezzati e le voci robotiche. Attivo sin dagli Anni '80, il suo suono è rappresentativo così come il suo immaginario estetico e il suono inconfondibile della sua Roland 808. Un set ibrido dove canterà, metterà dischi e ci farà impazzire. Il ritmo non si ferma con il live/dj set di Los Hermanos, scuderia Underground Resistance Detroit, l'anima più soul e latina della label. Progetto di Gerald Mitchell con collaborazioni come Santiago Salazar e Dj Rolando. Si balla la techno latina.

Domenica 1 giugno

La domenica sarà un giro attorno al mondo, esplorando sonorità e visioni musicali più orientate verso il jazz così come il rock e il punk. Torna Oren Ambarchi con il progetto Ghosted accompagnato da Johan Berthling e Andreas Werliin (basso e batteria dei Fire!) tre nomi, tra i più importanti e influenti della scena underground sperimentale e avanguardista del globo. Un ectoplasmico che appare in micro variazioni, loop e improvvisazioni minimaliste su ritmi sincopati ed echi latini. Si continua con il combat jazz dell'attivista Alabaster DePlume (in collaborazione con il Torino Jazz Festival) accompagnato da Momoko Gill e Ruth Gollier, disco appena uscito su International Anthem, dicono che sia uno dei migliori live in circolazione. Il quintetto di Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly, uno dei debutti discografici più importanti degli ultimi anni, di nuovo per International Anthem, presente in tutte le classifiche del 2024: riferimenti al free jazz, all'elettronica, al post-rock di Chicago, alla cumbia, all'ambient, alle Ande, al minimal, al noise, al punk e al folk. Ascolteremo la voce della cantante e attivista iraniana/kurda Hani Mojtahedi sopra le basi create da Andi Toma dei Mouse On Mars nel progetto Hjirok una collaborazione unica, celebrata con un disco bellissimo uscito nel 2024 dall'omonimo titolo, melodie antiche e suoni del futuro. L'ultimo live della giornata sarà quello dell'Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, quattordici elementi sul palco, i cui ultimi due dischi hanno invaso il mondo discografico della musica alternativa con la loro miscela esplosiva di folk, krautrock, post-punk e poliritmi africani. Si continua con il dj set della brasiliana Badsista, impossibile non ballare le sue sonorità elettroniche che fondono baile funk, perreo e kuduro.

Lunedì 2 giugno

L'ultimo giorno di festival è in collaborazione con Jazz Re:Found. Protagonisti i bassi del soundsytem portato per l'occasione. Una giornata che omaggia il dub, da quello più scuro ed elettronico, fino a quello giamaicano. Ghost Dubs, Mad Professor e The Bug con il progetto Machine sul palco, tre live unici per gli amanti delle basse frequenze, chiuderanno i Cortex of Light creatura elettronica del trio tutto italiano Aitch, Piezo e Primordial Ooze.

La scena Locale

Non mancheranno gli artisti e le artiste torinesi: l'orchestra Pietra Tonale, al quarto anno consecutivo in line up, i djs Andrea Passenger e Dualismo Sound, il producer Kreggo, la selector Angie BacktoMono, il dirompente duo emergente formato da Manu Sol & Nina B. il featuring tra le selezioni di Teeta e l'MC Galas e ancora la squadra completa di Pho Bho Records.

La Biglietteria

Quest’anno Jazz is Dead continua a evolversi, ecco perché l’ingresso al Bunker avrà un costo di 15 euro a giornata e 45 per i quattro giorni. Jazz is Dead è un festival associativo, attraversabile, inclusivo: chi ritiene di non poter sostenere la spesa intera, potrà scegliere di avere un ingresso a un costo popolare di 10 euro. Non verificheremo le motivazioni della riduzione: ci fidiamo! Info e prenotazioni su jazzisdeadfestival.it 

Gli Epiloghi

Il viaggio si concluderà al Planetario di Pino Torinese con gli epiloghi, distribuiti tra giugno e luglio all’interno della cupola di Infinito - Museo dello Spazio (tutto torna!). Avremo il piacere di viaggiare nello spazio accompagnati dai suoni di Laura Agnusdei, il batterista Andrea Normanno e lo sperimentatore elettronico Paolo Dellapiana. Prenotazioni presto disponibili. 

Il Concept

Jazz is Dead! nel 2025 è tridimensionale, Piemonte Torino Milano, sono i tre assi sui quali il festival si conforma. Rispondendo alle esigenze di ampliamento del pubblico e del raggio d’azione affinché esso diventi davvero diversamente accessibile e godibile. La direzione artistica, sempre in mano ad Alessandro Gambo, e il team di strategia che compone Arci Torino, Magazzino sul Po e TUM Torino, le tre associazioni che formano Jazz is Dead, hanno immaginato un evento lungo undici tappe. Undici pianeti sui quali il corvo JID25 si posa attraversando una galassia di artisti e artiste, un grande sistema di stelle, perché di questo si tratta. A Jazz is Dead! festival 8 non vi saranno star nel senso hollywoodiano del termine ma tante stelle nel senso astronomico, ognuna delle quali sarà fondamentale per la definizione dell’intero sistema. 

L’illustrazione

L’immagine guida di Jazz is Dead! festival 8 è stata realizzata da Gianluca Cannizzo, Mypostersucks, socio fondatore e Art Director di Laboratorio Zanzara, la cooperativa sociale nata per valorizzare attraverso la creatività persone con disagio mentale, e co-fondatore di L’Integrale, la rivista diventata rapidamente un magazine di culto dell’editoria indipendente. Da molti anni nutre la sua passione per il manifesto che ancora oggi è lo strumento che ritiene più adatto alla sua personalità, come sintesi di espressione e comunicazione. 

Jazz is Dead! è un festival associativo nelle modalità e nella governance: è un progetto di Jazz Is Dead Aps, prodotto da Arci Torino e Magazzino sul Po

Un progetto di Jazz is Dead APS

Realizzato da Arci Torino e Magazzino sul Po

direzione artistica e comunicazione TUM Torino

con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo

con il patrocinio di Città di Torino, Circoscrizione 6

sponsor Iren

partner Torino Jazz Festival, inner_spaces, Green Days di Ratatoj, Jazz:Re:Found, Bunker aps, Infinito Planetario di Torino, Dewrec, Almare, Libreria del Golem

media partner Rai Radio 3, Rumore, Sentireascoltare, Giornale della Musica, t-mag, Radio Raheem, Onda Rock, URSSS

Info:

jazzisdeadfestival.it - IG jazz_is_dead - FB jazzisdeadtorino

 

 

 

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